Quando abbiamo conosciuto la bambina, non aveva ancora compiuto due anni, ma ci è sembrata fin dai primi incontri interessata al gioco e alle attività come tutti i suoi coetanei.
Al contrario la situazione motoria di Letizia è apparsa ai nostri occhi piuttosto grave: non sembrava muovere nessuno degli arti
superiori, né inferiori.
Abbiamo quindi deciso di sfruttare il movimento degli occhi e dello sguardo per far effettuare delle scelte
a Letizia: la bimba ha dovuto imparare a scegliere ciò con cui volevaAbbiamo quindi deciso di sfruttare il movimento degli occhi e dello sguardo per far effettuare delle scelte
giocare indicando con lo sguardo l'oggetto che poi avremmo utilizzato
per interagire con lei (lego, giochi sonori, libri, bambole).
Durante l'interazione con Letizia questa modalità è stata riproposta
diverse volte: per scegliere il colore da utilizzare per completare un
disegno, per decidere cosa far indossare alle bambole ad esempio.
Letizia, inoltre a volte rinforzava la scelta con semplici vocalizzi.
Dopo alcuni mesi abbiamo iniziato a proporre alla bambina la scelta
fra due immagini, per lo più fotografie del materiale ludico presente
in camera, applicate su entrambi i lati di un pannello trasparente che
permette all'interlocutore di interpretare ad alta voce la scelta di
Letizia.
Col passare del tempo però ci siamo resi conto
che le esigenze comunicative di Letizia
crescevano e in accordo con la famiglia, con il
abbiamo preso la decisione di contattare un
gruppo di esperti in comunicazione aumentativa.
Il primo incontro con la Leonardo Ausili ha
avuto un esito fallimentare: la bambina non
riusciva ad avere un sufficiente
controllo del movimento oculare per utilizzare
un sensore muscolare posizionato sulla tempia.
Dopo questo primo incontro, però, tutta l'equipe
che ruota intorno a Letizia si è adoperata per
individuare altri movimenti residui.
Nel giro di un mese la fisioterapista si è accorta che la bambina
fletteva leggermente il piede destro e l'infermiera ha rilevato un
lieve movimento dell'indice sinistro. Abbiamo quindi ricontattato la
Leonardo Ausili e dopo circa due mesi si è tenuto un secondo incontro,
stavolta con risultati più soddisfacenti.
E' stato prescritto a Letizia, infatti, l'utilizzo di un sensore
muscolare e di un VOCA monomessaggio. Nel frattempo si è continuato
l'utilizzo delle immagini, aggiungendo le foto dei familiari ,delle
persone che frequentano la casa di Letizia, alcuni simboli PCS con
l'intento di abituare sempre di più Letizia al supporto del linguaggio
iconico nelle conversazioni e nella quotidianità.
Attualmente il sensore muscolare di Letizia viene collegato tramite
un'interfacciaal computer portatile e, attraverso l'utilizzo software
didattico Clicker 4, abbiamo creato alcune schermate
contenenti personaggi dei cartoni animati che, una volta attivati col
sensore da Letizia, ripetono la colonna sonora del cartone animatoavuto un esito fallimentare: la bambina non
riusciva ad avere un sufficiente
controllo del movimento oculare per utilizzare
un sensore muscolare posizionato sulla tempia.
Dopo questo primo incontro, però, tutta l'equipe
che ruota intorno a Letizia si è adoperata per
individuare altri movimenti residui.
Nel giro di un mese la fisioterapista si è accorta che la bambina
fletteva leggermente il piede destro e l'infermiera ha rilevato un
lieve movimento dell'indice sinistro. Abbiamo quindi ricontattato la
Leonardo Ausili e dopo circa due mesi si è tenuto un secondo incontro,
stavolta con risultati più soddisfacenti.
E' stato prescritto a Letizia, infatti, l'utilizzo di un sensore
muscolare e di un VOCA monomessaggio. Nel frattempo si è continuato
l'utilizzo delle immagini, aggiungendo le foto dei familiari ,delle
persone che frequentano la casa di Letizia, alcuni simboli PCS con
l'intento di abituare sempre di più Letizia al supporto del linguaggio
iconico nelle conversazioni e nella quotidianità.
Attualmente il sensore muscolare di Letizia viene collegato tramite
un'interfacciaal computer portatile e, attraverso l'utilizzo software
didattico Clicker 4, abbiamo creato alcune schermate
contenenti personaggi dei cartoni animati che, una volta attivati col
corrispondente. Letizia appare molto incuriosita da questa novità e
speriamo che ciò la motivi ad acquisire una maggiore abilità
nell'utilizzo del sensore, tale da riuscire a collegarlo ad un
comunicatore che le permetta di comunicare autonomamente le sue
opinioni, i suoi pensieri, le sue esigenze.
Le educatrici Alessandra e Valentina.
1 commento:
quella della comunicazione aumentativa è un esperienza meravigliosa ma poco conosciuta e da noi in sicilia adottata in pochissimi casi. spero che la CAA si diffonda il più rapidamente possibile e che garantisca i risultati che i nostri bimbi meritano.
Daniela, la mamma di Nathan
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